Ecobonus al 110% per le ristrutturazioni: facciamo chiarezza
Portare l’Ecobonus al 110% per tutti i lavori di ristrutturazione che comportano un miglioramento delle prestazioni energetiche: questa è la proposta di Legge che in questi giorni sta facendo discutere. Si tratta, al momento, di una bozza che potrebbe divenire un intervento concreto se effettivamente inserita nel Decreto di maggio di prossima approvazione come sostegno all’edilizia.
Vediamo cosa si sa fino a oggi e quali possono essere le misure previste a favore delle famiglie italiane e delle imprese.
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Nel 2020 si potrà ristrutturare casa gratis?
L’ecobonus al 110% è una misura che permetterebbe alle famiglie di ristrutturare casa gratis.
Si tratta di un credito d’imposta pari al 110% della spesa sostenuta per gli interventi che migliorano l’efficienza energetica dell’edificio.
Accedendo all’Ecobonus si ha diritto a una riduzione delle imposte dovute allo Stato: entro 10 anni, se questa misura verrà confermata, si avrà uno sconto sulle imposte pari al 110% della somma spesa per ristrutturare. Una misura, insomma, che permette di ristrutturare casa e guadagnarci!
Facciamo un esempio:
se vuoi effettuare dei lavori che rientrano nelle categorie previste dall’Ecobonus per un importo di 1.000 €, quando presenterai la dichiarazione dei redditi riceverai una detrazione di 1.100 €, che ti verrà scontata dalle tasse nei prossimi 10 anni.
Come per l’Ecobonus attualmente in vigore, il credito d’imposta sarà cedibile a banche, assicurazioni e alle ditte stesse che realizzano i lavori. Ciò significa che di fatto il tuo sconto sarà pari al 100% e non pagherai i lavori.
L’incentivo dovrebbe partire dal 1 luglio 2020 e dovrebbe durare fino a tutto il 2021.
Quali interventi rientrano nell’Ecobonus 2020?
Ricordiamo che siamo sempre nell’ambito delle possibilità e che tutto ancora può cambiare prima dell’approvazione del Decreto.
Su questo punto è necessario essere molto chiari: è prematuro, ad oggi, elencare quali lavori di ristrutturazione possano rientrare in questo Ecobonus. Da ciò che è stato anticipato si sa che gli interventi ammissibili saranno soltanto quelli di grande entità e non tutti quelli previsti oggi dall’attuale Ecobonus.
Potranno essere eseguiti usufruendo dell’Ecobonus 2020, quindi:
- interventi di isolamento termico degli edifici
- lavori condominiali
- rifacimento delle facciate
- installazione di pannelli fotovoltaici
- adeguamento antisismico
- sostituzione delle vecchie caldaie a gasolio.
Pensando di ristrutturare e arredare casa, questi interventi potranno essere eseguiti a costo zero, mentre gli altri interventi potranno continuare a usufruire dei Bonus già esistenti, come il Bonus Ristrutturazioni o il Bonus Mobili.
Anche per quanto riguarda questi altri incentivi fiscali, però, potrebbero esserci novità e magari ampliamenti. Per maggiori informazioni, però, è necessario attendere la pubblicazione del Decreto Rilancio.
A chi spetta l’Ecobonus 2020
Per accedere all’Ecobonus, salvo nuove disposizioni rimarranno valide le condizioni già in vigore, ovvero potranno richiederlo:
- le persone fisiche, compresi gli esercenti arti e professioni
- i contribuenti titolari di reddito d’impresa (persone fisiche, società di persone, società di capitali)
- le associazioni tra professionisti
- gli enti pubblici e privati che non svolgono attività commerciale
- i titolari di reddito d’impresa possono fruire della detrazione solo con riferimento ai fabbricati strumentali da essi utilizzati nell’esercizio della loro attività imprenditoriale
- tra le persone fisiche possono fruire dell’agevolazione anche i titolari di un diritto reale sull’immobile, i condòmini, per gli interventi sulle parti comuni condominiali, gli inquilini, coloro che hanno l’immobile in comodato.
Potranno inoltre fruire della detrazione, se ne sosterranno le spese e se gli interventi non saranno effettuati sugli immobili strumentali all’attività d’impresa:
- il familiare convivente con il possessore o il detentore dell’immobile oggetto dell’intervento (coniuge, parenti entro il terzo grado e affini entro il secondo grado) e il componente dell’unione civile.
- il convivente more uxorio, non proprietario dell’immobile oggetto degli interventi né titolare di un contratto di comodato.
- le detrazioni sono usufruibili anche dagli Istituti autonomi per le case popolari, comunque denominati, dagli enti aventi le stesse finalità sociali dei predetti istituti, dalle cooperative di abitazione a proprietà indivisa.
Come richiedere l’Ecobonus per le ristrutturazioni al 110%
Non essendo ancora in vigore, al momento non è naturalmente possibile richiedere l’Ecobonus 2020, ma in caso di approvazione l’iter rimarrà probabilmente quello attuale: si potrà quindi cedere l’agevolazione alle imprese, alle assicurazioni o agli Istituti bancari, oppure sfruttare l’agevolazione nel momento della presentazione della Dichiarazione dei redditi.
Sarà fondamentale essere in possesso di questi documenti:
- asseverazione di un tecnico abilitato o dichiarazione resa dal direttore dei lavori, che consente di dimostrare che l’intervento realizzato è conforme ai requisiti tecnici richiesti
- l’attestato di prestazione energetica (APE), se nesseraio in base al tipo di intervento effettuato, finalizzato ad acquisire i dati relativi all’efficienza energetica dell’edificio.
Inoltre, occorre effettuare il pagamento con bonifico bancario o postale (a meno che l’intervento non sia realizzato nell’ambito dell’attività d’impresa).
Nel modello di versamento con bonifico bancario o postale andranno indicati:
- la causale del versamento
- il codice fiscale del beneficiario della detrazione
- il numero di partita Iva o il codice fiscale del soggetto a favore del quale è stato eseguito il bonifico (ditta o professionista che ha effettuato i lavori).
Infine, entro 90 giorni dal termine dei lavori, bisognerà trasmettere all’Enea, con modalità telematiche, la scheda informativa degli interventi realizzati e le informazioni contenute nell’attestato di prestazione energetica (APE).
Per saperne di più e ricevere informazioni
Per avere maggiori informazioni dobbiamo aspettare l’approvazione del decreto, dopo di che, per ogni dubbio o necessità di chiarimento, potrai consultare direttamente il sito dell’Enea.
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